Esegeta francese e storico delle religioni. Ricevette l'ordinazione nel 1879.
Dedicatosi soprattutto alla Bibbia, approfonditosi nella conoscenza delle lingue
orientali,
L. insegnò con varie mansioni nell'Institut Catholique
fino al 1894. In polemica con A. Harnack e con l'individualismo religioso
scrisse
Il Vangelo e la Chiesa, opera condannata dall'arcivescovo di
Parigi, cui seguì la difesa
A proposito di un piccolo libro
(1903). Dopo la condanna da parte del cardinale Richard e del Sant'Uffizio,
L. si ritirò in campagna. Tra le molte opere:
I misteri pagani
e il mistero cristiano (1919),
Saggio storico sul sacrificio (1920),
Gli atti degli Apostoli (1920),
L'Apocalisse di Giovanni (1923),
Il Vangelo secondo Luca (1924). Per
L. il Cristianesimo è
religione d'amore e di fratellanza, ma imperfetta; la fase successiva
sarà quella della religione dell'umanità. A questa posizione si
riconnette la critica alle dottrine religiose di Bergson (Ambrières 1857
- Ceffonds 1940).