Igienista e batteriologo tedesco. Scoprì il bacillo della difterite
(detto anche
bacillo di L.), il bacillo della morva, il bacillo del mal
rosso dei suini, il bacillo della setticemia dei topi e il virus filtrabile
dell'afta epizootica (Francoforte sull'Oder 1852 - Berlino 1915). ║
Bacillo di L.: agente eziologico della difterite umana; fu ottenuto in
coltura pura da
L. nel 1884. Si presenta come un bastoncino, spesso
è incurvato e mostra a una o a tutte e due le estremità dei
rigonfiamenti a clava. Nel suo interno ha speciali granulazioni metacromatiche,
conosciute con il nome di granulazioni polari di Babes-Ernst. È aerobio,
non forma spore, è gram-negativo; si coltiva sui comuni terreni,
predilige però quelli glicerinati e specialmente quelli al siero e al
giallo d'uovo. Il bacillo di
L. si localizza nel punto di penetrazione,
determinando una malattia generale mediante una esotossina che elabora. Oltre
che nella tipica difterite faringo-laringea, si ritrova in affezioni nasali,
mucose, cutanee e nel sistema nervoso. ║
Sindrome di L.: sindrome
prevalentemente radiologica (anche
infiltrato fugace), caratterizzata da
un addensamento omogeneo di varia grandezza, di tenue opacità, in un
punto qualsiasi dei campi polmonari, da una sintomatologia subiettiva o
obiettiva scarsa o nulla, da un decorso piuttosto breve e da una frequente
eosinofilia periferica. L'eziologia va ricercata in una reazione
allergico-tissutale localizzata, come conseguenza di uno stato allergico umorale
generalizzato su base batterica o tossica.