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Lloyd George, David.

Uomo politico inglese. Di origine gallese, compì gli studi di Legge a Portmadoc e nel 1884 divenne avvocato. Nel 1890, candidato del Partito liberale, fu eletto deputato alla Camera dei Comuni, conducendo aspre battaglie contro la politica imperialistica e coloniale dei conservatori e opponendosi violentemente alla guerra sudafricana. Nominato cancelliere dello Scacchiere durante il ministero Asquit, divenne il massimo responsabile della politica economica britannica e presentò un bilancio preventivo in cui le imposte colpivano soprattutto gli industriali e i proprietari terrieri. Il suo programma incontrò vivaci opposizioni e la Camera dei Lord sollevò una crisi costituzionale rendendo necessarie nuove elezioni. I liberali, rimasti al governo (1910) con il supporto dei laburisti e dei nazionalisti irlandesi, riuscirono a far approvare il Parliament Bill, limitante il potere di veto dei Lords. Allo scoppio della prima guerra mondiale, in seguito all'invasione tedesca del Belgio, L.G. divenne fautore dell'intervento in guerra a fianco della Francia. Ministro delle Munizioni nel 1915 propose una grande spedizione in Oriente che, duramente ostacolata dai militari, si ridusse a quella che fu chiamata la spedizione a Salonicco. Nel giugno 1916 divenne ministro della Guerra e, in quello stesso anno, sostituì Asquit alla guida del governo. Nella conferenza della pace di Parigi (1919) mantenne un atteggiamento moderato nei confronti della Germania, opponendosi alla proposta francese, avanzata da Clemenceau, che imponeva ai vinti condizioni severissime. Il suo ministero post-bellico fu caratterizzato dalla crisi irlandese, cui L.G. riuscì a porre termine con il trattato del 1921 che sanciva la nascita dello Stato libero d'Irlanda. Perso l'appoggio dei conservatori in seguito alla divisione dell'Irlanda abbandonò definitivamente l'attività politica e si dedicò alla stesura delle sue Memorie di guerra, 1933-36 (Manchester 1863 - Llanystumdwy, Galles 1945).