Missionario ed esploratore inglese. Laureatosi in Medicina presso
l'università di Glasgow ed entrato nell'Associazione missionaria
londinese, fu inviato nell'Africa meridionale. Stabilitosi a Kuruman in un
centro missionario fondato da Robert Moffat, esplorò la regione del
Bechuanaland (l'attuale Botswana) per gran parte ancora ignota. Nel 1847,
accompagnato da due inglesi, William C. Oswell e Mungo Murray, organizzò
una spedizione all'interno del Kalahari e nell'agosto 1849 giunse al lago Ngami.
Rimessosi in viaggio, nel 1851 riuscì a superare le paludi a Nord e a
raggiungere lo Zambesi, ritornando poi a Città del Capo. Alla testa di
una nuova spedizione, con il progetto di attraversare l'Africa da Sud ad Ovest,
risalì lo Zambesi fino al lago Didolo e giunse a Luanda, in Angola, sulla
costa atlantica. Sulla via del ritorno, nel 1855, scoprì le grandi
cascate dello Zambesi, da lui chiamate Vittoria in onore della regina di Gran
Bretagna. Proseguendo il viaggio verso Est raggiunse l'Oceano Indiano a
Quelimane e da lì fece ritorno in patria. Durante la sua permanenza in
Inghilterra,
L. si dedicò alla stesura delle memorie,
Viaggi e
ricerche missionarie in Africa, che fornivano notizie geografiche e
scientifiche, relative al periodo delle esplorazioni in Africa. Dimessosi
dall'Associazione missionaria, che disapprovava il suo abbandono dei compiti
più strettamente religiosi, e accettata la carica di console di S.M.
Britannica,
L. tornò in seguito a Quelimane e organizzò
nuove spedizioni. Fino al 1864 esplorò il fiume Shire, il lago Niassa e
il fiume Ruvuma, una zona in cui gli schiavisti portoghesi razziavano gli
indigeni da vendere sui mercati d'America. Nel 1865 proseguì le
esplorazioni con l'obiettivo di rintracciare le sorgenti dei grandi fiumi Congo,
Nilo e Zambesi. Partito da Zanzibar, compì importanti scoperte, tra cui
quelle dei laghi Mweru e Bangweulu. Nel febbraio del 1869 ritornò sul
lago Tanganica, a Ujiji, dove effettuò una sosta di parecchi mesi a causa
delle sue malferme condizioni di salute. In quella località fu raggiunto
da Henry Stanley, il giornalista americano posto a capo della spedizione di
soccorso, e con lui si spinse ad esplorare il Nord alla ricerca delle sorgenti
del Nilo. Nel 1873 contrasse la dissenteria e andò peggiorando per alcuni
mesi finché morì sulle rive del lago Bangweulu. Fu sepolto a
Londra, nell'abbazia di Westminster (Blantyre, Scozia 1813 - Chitambo, Zambia
1873).