Filosofo e pedagogista tedesco. Seguace delle teorie di W. Dilthey e E.
Spranger, fu docente all'università di Bonn e in quella di Lipsia, ma con
l'avvento del Nazismo fu costretto a sospendere la sua intensa attività
didattica. Riprese l'insegnamento nel 1947 all'università di Bonn. Fu uno
dei più notevoli rappresentanti della cosiddetta "pedagogia della
cultura", vale a dire di quella concezione pedagogica che intende inserire
l'allievo nella totalità della cultura. Tra le sue opere, in cui è
evidente l'assorbimento della lezione hegeliana della oggettività e della
storicità dello spirito, ricordiamo:
Individuo e comunità
(1919),
Metodologia del pensiero pedagogico (1921),
Possibilità
e limiti della pedagogia (1926),
Pensiero ed essere (1948),
Uomo e
mondo (1948),
Hegel (1952) (Düsseldorf 1880 - Bonn 1962).