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Lipsia.

(in tedesco Leipzig). Città (446.491 ab.) della Germania, capoluogo del distretto omonimo, posta al centro di una vasta pianura attraversata da numerosi fiumi. Importante centro industriale, vi si trovano industrie di ogni genere; sono rinomate le industrie grafiche, per cui la città occupa il primo posto nel Paese, tessili, chimiche, meccaniche di precisione, ottiche. Notevole è il movimento commerciale e turistico determinato soprattutto dalle fiere campionarie annuali, che contribuiscono all'importanza economica della città. • Encicl. - In origine fu un piccolo villaggio, sul fiume Weisse Elster, fondato dagli Slavi. Ben presto, per la sua importante posizione di transito, divenne un notevole centro commerciale, anche dopo la costruzione di una fortezza, opera dell'imperatore Enrico II, il quale aveva raso al suolo il primitivo centro di Lipsk e aveva iniziato la ricostruzione del moderno centro. Divenuta città nella seconda metà dell'XI sec., gli venne concesso di tenere delle fiere annuali da Ottone il Ricco nel 1183. Queste fiere resero la città molto famosa, e ne determinarono così in poco tempo l'accrescimento. Contemporaneamente divenne anche un importante centro culturale, arricchito da un'università fondata nel 1409 da un gruppo di professori cechi emigrati. All'epoca della Riforma luterana la città ebbe un altro notevole impulso, allorché i protestanti dei Paesi Bassi e della Francia vi si stabilirono e iniziarono l'industria allora ignota delle fibre tessili e dell'editoria su larga scala. Occupata alternativamente dagli Svedesi e dalle truppe imperiali durante la guerra dei Trent'anni, la città decadde temporaneamente, per poi riprendersi dopo la pace di Vestfalia (1648). Negli ultimi decenni del XVII sec. si impose come centro commerciale internazionale, grazie ai privilegi e alle franchigie delle sue fiere, che la città riuscì a mantenere sino alla sua annessione alla Prussia (1815) e alla sua adesione alla Lega doganale tedesca, nel 1834. Maggior nodo ferroviario dell'Impero tedesco e maggior centro di produzione libraria (1870), dopo la prima guerra mondiale L. divenne sede del supremo tribunale costituzionale della Repubblica di Weimar. Dopo il secondo conflitto mondiale fece parte della Repubblica Democratica Tedesca sino al 1990. • Arte - La parte vecchia della città è a pianta triangolare ed è circondata da una robusta linea di fortificazioni; questa venne continuamente ampliandosi con la costruzione di nuovi quartieri. Le fortificazioni furono abbattute nel 1785 e sostituite da piazze e larghi viali. Nonostante i ripetuti bombardamenti della seconda guerra mondiale, che danneggiarono gravemente la Biblioteca nazionale, la grandiosa stazione ferroviaria, il palazzo della suprema corte tedesca, la città conserva tutt'oggi le più belle chiese e palazzi dal caratteristico stile gotico tedesco, quali la chiesa di San Nicola (XIII sec.), quella di San Giovanni (XVI sec.) in cui è sepolto Bach, l'antico palazzo comunale e la Gewandhaus, che tempi addietro apparteneva a una famosa cooperativa di mercanti e di commercianti e che oggi è divenuta la sede ideale di numerosi concerti di richiamo internazionale. Numerosi sono i caratteristici sottoportici che mettono in comunicazione tra loro le strade del centro cittadino passando attraverso i palazzi; la città è inoltre abbellita da grandi parchi e giardini, con numerose aree verdi in tutta l'area urbana. Vi sono numerosi musei: il Museum der Bildenden Künste, dedicato alla pittura e scultura fiamminga, tedesca e italiana; il Museo dei Libri e il Grassi Museum, che raccoglie collezioni musicali e etnografiche. È sede da vari secoli di un grande centro culturale ed educativo, nonché dell'università fin dal 1409, e dell'Accademia Mendelssohn. Fino alla seconda guerra mondiale si svolse a L. la famosa fiera del libro (Buchmesse) in seguito trasferita a Francoforte. ║ Disputa di L.: disputa che avvenne tra Carlostadio e J. Eck, tra il 27 giugno e il 16 luglio 1519. La prima fase ebbe come oggetto il problema del libero arbitrio e della grazia; la seconda si sviluppò sul tema della ecclesiologia e fu disputata tra Eck e Lutero. In essa Lutero venne accusato di eresia hussita, ma ribatté vivacemente. La contesa, che vide di fronte i maggiori rappresentanti del mondo cattolico e riformato, si concluse in parità ma provocò una scissione ancor più profonda tra le due opposte concezioni e fedi religiose.