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Linotype.

Macchina per composizione tipografica inventata dal tedesco Othmar Mergenthaler nel 1884 e resa di pratico uso nel 1899. La l. fonde i caratteri e li compone in righe di un solo pezzo per mezzo di matrici d'ottone incavate, recate sul compositoio da una tastiera a 90 tasti che le richiama da un magazzino superiore. Schematicamente la l. si presenta come una grossa macchina da scrivere, sia pure con una tastiera maggiore (essendo suddivisi i caratteri in maiuscoli e minuscoli e necessitando di una maggiore varietà di segni); differisce fondamentalmente da questa per il fatto che i caratteri richiamati con la tastiera scendono sotto forma di matrice, recante in incavo la forma del carattere e vanno ad allinearsi davanti all'apparato di fusione. La fusione delle righe, alla giustezza voluta, avviene per effetto di un pistone che spinge il piombo liquefatto contro le matrici; la riga fusa corrisponde in tutto e per tutto nelle caratteristiche di corpo, altezza e giustezza a una riga di caratteri mobili. Una volta composta la riga, le relative matrici risalgono automaticamente nel magazzino, divise in 90 canaletti per carattere, e un canaletto per spazi, per essere adoperate nuovamente nella composizione successiva. Le l. possono comporre circa 5.000 lettere all'ora, fondendo normalmente caratteri dal corpo 6 (o anche 5) al 12 (pur essendo in grado di giungere a comporre sino al corpo 60) in riga di giustezza 4-28 (equivalente all'incirca a una lunghezza di 18,7-129.2 mm). Il numero di matrici di ciascun carattere è connesso al particolare lavoro tipografico che si deve svolgere ed è comunque tale che si possono comporre sino a 32 alfabeti contemporaneamente. Inoltre i tipi di caratteri dipendono dal numero di magazzini dei quali può disporre la l.; normalmente si hanno due magazzini (corsivo e tondo, neretto e chiaro, neretto e corsivo chiaro, corsivo neretto e tondo chiaro, ecc.), ma nei tipi più recenti di l. si può disporre di tre o quattro magazzini principali.