(dal latino
linum). Pianta erbacea (
Linum usitatissimum) della
famiglia delle Linacee. Si distinguono più varietà sia da fibra
che da semi; la prima richiede clima temperato e terreno alluvionale profondo;
la seconda vuole climi caldi e secchi e ha minori esigenze colturali. Il
l. da fibra viene prevalentemente coltivato nell'Europa
centro-settentrionale e nei Paesi balcanici. Come pianta oleaginosa è
coltivata nell'America meridionale, in India, in Canada e negli Stati Uniti.
Originario forse delle regioni dell'Asia centro-settentrionale, ha stelo esile
ed eretto, alto circa 1 m, con foglie strette e caduche, fiori di 5 petali di
colore azzurro o blu, radici deboli e poco ramificate; il frutto è una
capsula costituita da 5 o 10 logge contenenti semi ovali, lisci e oleosi. La
fecondazione è autogama, ma qualche volta anche incrociata a opera
d'insetti pronubi; è sempre annuo. La semina viene fatta da settembre a
novembre a seconda delle regioni e del loro clima, mentre il raccolto varia da
maggio ad agosto, con un anticipo del
l. da fibra rispetto a quello da
semi. Dopo aver estirpato le piante, si lasciano sul terreno un paio di giorni,
dopodiché si provvede alla trebbiatura. Per la produzione di semi si
staccano i frutti con apposite macchine. La pianta del
l. è
sovente preda di crittogamici con conseguenti malattie, le più note delle
quali sono: il
brusone, procurato da un micromicete, l'
Asterocistis
radicis, che si annida nelle radici; la
ruggine, che colpisce foglie,
steli e fiori; la
necrosi basale da
Phoma linicola e la
tracheo-verticilliosi da
Vericillium albo-atrum, che provocano
l'essiccamento della pianta. L'essiccamento può essere anche provocato da
una pianta parassita detta
strozzalino. • St. - Gli Egiziani lo
coltivavano più di 4.000 anni fa, e così pure i Babilonesi, i
Greci, i Romani, i Germani. Assunse una notevole importanza nel Medioevo
soprattutto in Russia e nell'Europa centrale. Fino al 1700 fu la più
importante delle fibre tessili, poi cominciò il declino per lasciare
posto al cotone. ║
Olio di l.: olio ricavato dai semi di
l.,
raccolti prima della maturazione completa. Prima vengono macinati, poi
sottoposti al torchio idraulico a caldo. L'olio che si ottiene è giallo
bruno, torbido, destinato poi alla depurazione. L'olio di
l. si usa per
la preparazione di vernici, inchiostri da stampa e litografie, materie
plastiche, linoleum; come olio commestibile è usato nelle qualità
più pure. ║
L. rigenerato: tessuto che si ottiene
utilizzando cenci di
l., residui di corde, canape e simili, dopo averli
sottoposti a sfibratura.