Poeta statunitense. Fallito il suo desiderio di essere pittore, nel 1905
partì da New York alla volta del West. La sua vita fu un continuo
vagabondaggio, durante il quale recitava i suoi versi al pubblico più
disparato in cambio di vitto e di alloggio. Considerato un esponente del
cosiddetto Rinascimento poetico americano, il disordine e la sregolatezza della
sua vita non gli permisero di approfondire la sua cultura e le ragioni stesse
della sua poesia. L'adesione piuttosto spontanea e superficiale ai modi e ai
temi della trionfante poetica del Withman, rimase pertanto in lui incompleta e
senza disciplina: ben presto la sua esile vena venne via via esaurendosi,
decretando il suo fallimento e da un punto di vista artistico e da quello umano.
Ritiratosi infine nella città natale, ossessionato dalla miseria e dallo
squilibrio mentale, pose fine egli stesso ai suoi giorni. Le migliori raccolte
delle sue poesie rimangono pertanto
Il generale William Booth entra in
cielo (1913),
Il Congo e altre poesie (1914) e
L'usignolo cinese e
altre poesie (1917) (Springfield, Illinois 1879-1931).