Bot. - Pianta sempreverde (
Citrus limonia), rifiorente, della famiglia
delle Rutacee; alta da due a cinque metri, ha foglie coriacee, ovali, creante o
intiere, punteggiate per la presenza di ghiandole oleifere, con fiori bianchi e
odorosi, riuniti in mazzetti, con 4-8 petali, esternamente rossastri o violacei;
i frutti (esperidi) sono ovoidali, con buccia gialla, liscia o rugosa, sottile
(limoni da agro) o grossa, polpa succosa acida. Ha germogli violacei, rami
slanciati, flessibili, pendenti, talora spinosi. Originario dell'Asia, è
coltivato nella regione mediterranea, dove fu importato forse dagli Arabi nel
III-IV sec. Storicamente i primi limoneti in Sicilia impiantati a scopo
industriale sono citati nel 1001. I frutti sono formati dal 38% di buccia (ecto
e mesocarpo), 60% di polpa (endocarpo), 2% di semi; la loro composizione chimica
media è: 83% di acqua: 1% di sostanze azotate; 5% di zuccheri; 0,5% di
sali minerali; 10% di cellulosa e sostanze varie tra cui abbondante vitamina C
(acido ascorbico). Si usano nell'alimentazione umana come frutta fresca o
candita, come condimento, per la preparazione di bevande; in medicina come
astringente, antireumatico; nell'industria per la preparazione di acido citrico.
Se ne ricava inoltre
l'agro crudo (succo di
l. ottenuto per
semplice spremitura di polpa) e
l'agro cotto (succo concentrato nel
vuoto). Dalle bucce si estrae un'olio volatile,
olio essenziale di l., e
dalle foglie dei frutti immaturi il
petit-grain di l., contenente
citrale, limonene, d-canfene (34%) e 24% di alcoli idroaromatici esterificati
(acetati di geranile e linanile), il 29% di aldeidi varie, pinene e cimolo,
usato in profumeria e liquoreria; dai semi un olio semiessicativo (olio di semi
di
l.). Il legno di
l. trova impiego in ebanisteria. Il
l.
fiorisce in tutti i mesi dell'anno compresi tra marzo e ottobre e dalle diverse
fioriture si ottengono i diversi tipi di frutti:
primofiore (fioritura in
aprile-maggio, maturazione in settembre-novembre);
l. invernali
(maturazione invernale; costituiscono il 60-70% della produzione esportata);
maggiolini, ricioppi e
bianchetti (maturazione in aprile, maggio,
giugno);
verdelli (fioritura in agosto-settembre, maturazione in
giugno-agosto);
bastardi (maturazione in settembre-ottobre). Hanno
importanza soprattutto i
l. d'inverno e i verdelli o
l. d'estate;
la produzione di questi ultimi si esalta con la forzatura (sospensione
dell'irrigazione da fine giugno ai primi d'agosto e abbondante concimazione a
fine luglio). La produzione media di una pianta adulta in buone condizioni
è di 250
l. all'anno per la durata dello stadio produttivo del
l. (80 anni circa), con un massimo di 350-400 tra i 15 e i 45 anni. Fra
le varietà più coltivate sono da ricordare:
l'interdonato;
i
l. femminelle ovale; il
trabut. Il
l. si moltiplica per
innesto a gemma o a corona su piante di arancio amaro ottenute da seme.