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Limbourg, Pol, Hermant e Hennequin de.

Fratelli miniatori franco-fiamminghi. Nipoti del pittore Jean Malouel, intorno al 1400 si stabilirono a Parigi dove fecero un periodi di apprendistato presso un orafo; questo tirocinio e il legame alla corte di Borgogna permise loro di conoscere le principali tendenze artistiche dell'epoca. Nel 1402 Pol e Hennequin si impegnarono a decorare per Filippo l'Ardito duca di Borgogna, una Bibbia, ora conservata nella Biblioteca nazionale di Parigi. Nel 1410-1416, i tre fratelli erano attivi a Digione alla corte del duca Giovanni di Berry. La loro opera principale è il manoscritto delle Les très riches Heures du duc de Berry iniziato nel 1413 e completato nel 1416 da Jean Colombe. Quest'opera, forse compendio di miniature del tardo Medioevo, è composta di un calendario, le ore della Vergine e alti elementi liturgici. Il calendario presenta scene di lavori particolari a ciascun mese. Ogni scena ha come sfondo un castello del duca e una profusione di particolari li rende facilmente riconoscibili. Le scene dei lavori sono eseguite con particolare attenzione per i colori e il pittoresco locale così da rappresentare il primo vero esempio del Nord di pittura del genere. I L. conobbero e si ispirarono all'arte italiana e ciò risulta evidente nella miniatura Presentazione di Cristo che costituisce una versione quasi perfetta della Presentazione della Vergine di Taddeo Gaddi. Questo lavoro ed altri fanno pensare quasi con certezza che uno dei fratelli abbia visitato l'Italia e sia stato particolarmente suggestionato dall'arte fiorentina. L'attività dei tre fratelli si svolse in modo così unitario che non è facile identificare nell'opera comune l'apporto di ciascuno di loro, anche se lo stile particolarmente coerente della decorazione di Heures d'Ailly (Ore di Ailly, 1403) ha fatto supporre che essa sia dovuta alla sola mano di Pol. L'importanza dei tre fratelli nel quadro della pittura europea del primo 400 è rilevante. In quanto felice sintesi di elementi culturali vari, la loro arte rappresenta la conclusione della più splendida tradizione decorativa gotica e insieme anticipo di future soluzioni pittoriche (XV sec.).