(dal latino
lignum: legno). Carbone fossile bruno, compatto, a volte
nero, di struttura omogenea e frattura concoide. Si trova nei terreni cenozoici,
in quelli terziari, in depositi torbosi induriti dalla fossilizzazione. Formata
durante l'epoca terziaria da piante di alto fusto, specie conifere e palme e, in
quelle di epoche relativamente più recenti, da olmi e noci. Si trova in
giacimenti poco profondi. I giacimenti più ricchi sono in Boemia,
Prussia, Sassonia, Baviera, Francia. In Italia si trova prevalentemente in
Toscana. Il suo peso specifico varia fra 0,5 e 1,5; non fonde e, se viene
distillata, non si agglutina come gli altri combustibili fossili. Contiene acqua
fino al 55%, ed è molto igroscopica. Si presta alla distillazione a bassa
temperatura per produrre semicoke e catrame primario. Contiene dal 55 al 70% di
carbonio, il 5-6% di idrogeno e 20-44% di ossigeno. È usata come
combustibile in luogo del carbon fossile; sviluppa circa 4.000 calorie, ma in
alcune varietà può raggiungere le 5.000 e anche, raramente, le
6.000 calorie. Fra i più diffusi tipi di
l. citiamo la
l.
xiloide, a tessitura legnosa e tinta chiara; la
l. picea, nera e
compatta; la
l. bruna, formata da spore, polline e tessuto legnoso.