Uomo politico tedesco. Frequentò il ginnasio e poi l'università a
Bonn e Marburg. Le insurrezioni liberali che in Europa aveva preoccupato molti
sovrani, in Germania diedero vita a movimenti isolati in Sassonia, Hannover,
Francoforte; non essendo unitari inasprirono maggiormente la repressione e
cementarono l'accordo fra lo zar imperatore d'Austria e il re di Prussia per
mantenere un regime reazionario. Era in embrione il movimento nazionale
germanico "La nuova Germania".
L. abbracciò la causa del
comunismo. Fu espulso dall'università di Berlino col pretesto che aveva
palesemente manifestato la propria solidarietà con alcuni polacchi
condannati a morte per alto tradimento. Nel 1846, non potendo più restare
in patria, pensò di emigrare in America ma poi ripiegò sulla
Svizzera dove per qualche tempo fece l'insegnante per guadagnarsi da vivere.
Durante la rivoluzione del 1848 fu a Parigi sulle barricate. Si spostò
poi in Germania dove l'agitazione liberale e nazionale era in fermento
soprattutto negli Stati meridionali e trovava terreno nel frazionamento
territoriale e nelle rivalità fra Prussia e Austria, i due punti di
riferimento dei 38 Staterelli. Venne arrestato nel Baden, imprigionato per otto
mesi e condannato a morte, ma fu liberato dalla folla che aveva invaso la corte.
Durante quel breve periodo di governo rivoluzionario fece parte del Partito
radicale; poi con l'arrivo dell'esercito prussiano dovette espatriare. A Ginevra
ebbe l'occasione di incontrarsi con G. Mazzini; ma la possibilità di
unificare i moti italiani a quelli tedeschi era vista da Mazzini in prospettive
troppo diverse da quelle socialiste. Espulso dalla Svizzera andò a Londra
dove visse 13 anni in costante contatto con K. Marx. Con l'amnistia del 1860
poté rientrare in Germania; nel 1862 accettò l'incarico di editore
per la "Norddeutsche Allgemeine Zeitung", fondata da un vecchio rivoluzionario;
sotto il rigido controllo antiliberale di Bismarck non avrebbe però
potuto sopravvivere a lungo, perciò rinunciò al posto. Con la
morte di F. Lasalle divenne il portavoce di K. Marx in Germania; funzione sempre
più necessaria in seguito alla fondazione dell'Internazionale. Espulso
dalla Prussia nel 1865 si stabilì a Leipzig; grazie alla sua
attività in Sassonia in mezzo alle associazioni operaie si formò
il Partito socialdemocratico. Eletto membro del Reichstag della Germania
Federale, utilizzò la sua posizione per mantenere l'agitazione e per
ridicolizzare il Parlamento. Decisamente antiprussiano, antimilitarista,
profondamente radicato negli ideali democratici del 1848, si espose a due anni
di prigione per aver denunciato la guerra del 1870 contro la Francia, frutto
della sottile politica di aggressione del Bismarck. L'unione dei socialisti
tedeschi nel 1874 al congresso di Gotha, fu il trionfo della sua influenza. Dal
1874 alla morte fu membro del Reichstag tedesco e della Dieta di Sassonia. Nel
1881 fu espulso da Leipzig, ma si sistemò in un villaggio vicino.
Scrisse:
R. Blum e il suo tempo (1892),
Storia della Rivoluzione
francese (1890),
Robert Owen (1892) (Giessen 1826 - Charlottenburg
1900).