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Shāhnāme). Poema epico di Firdūsī di Tus, massimo
monumento dell'epopea nazionale iranica. Comprende tutta la storia leggendaria
della Persia, dalle origini favolose fino alla conquista araba. Nella prima
parte, che è la più poetica, sono rievocate le origini della
nazione, in un incantato scenario di vita aulica e guerriera. Nelle altre parti,
assai numerose, vengono descritte e drammatizzate le vicende dei popoli iranici.
Vi si racconta come una scissione tra i figli di Feridùn abbia provocato
il frantumarsi dell'unità nazionale, dando origine alle diatribe
antagonistiche tra Persia e Turchia; come i Kai siano succeduti alla dinastia
dei re Pishdàd, e sotto di essi il paganesimo naturalistico abbia ceduto
il passo alla nuova parola predicata da Zaratustra; come sia subentrato il
grande Iskandar, Alessandro. L'ultima parte del poema è tutta in onore
dei sovrani Samanidi, fino alla fine della loro dinastia e dello stato
nazionale. Firdusi verseggiò questa vastissima trama in 50.000 distici
circa, creando un poema di bellezza e grandiosità epiche.