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Letto.

Mobile, con rete o pagliericcio, materasso, lenzuola, coperte e cuscini, destinato ad accogliere il dormiente. Di diverse forme, stili e tipi, fu sempre oggetto di elaborate e artistiche configurazioni. ║ Per estens. - Luogo dove trova posto un corpo in posizione orizzontale. • Agr. - L. caldo: aiuola, di solito in cassone coperto, riscaldata dalla fermentazione di uno strato di letame fresco, frascame o altre sostanze organiche. Il l. caldo serve per la moltiplicazione e la forzatura delle piante o per la semina in vivaio. • Arch. - L. di posa: superficie di posa dei conci di pietra da taglio nelle murature, nelle volte e negli archi. • Dir. - L. di fiume o di torrente abbandonato: se un fiume o torrente si forma un nuovo l., abbandonando l'antico, questo spetta ai proprietari confinanti con le due rive. Essi se lo dividono sino al mezzo del l. medesimo, secondo l'estensione della fronte del fondo di ciascuno. È sinonimo di "alveo abbandonato". • Geogr. fis. - Parte dell'alveo di un fiume dove scorre l'acqua. • Metall. - L. di fusione: insieme delle sostanze introdotte come cariche in un forno metallurgico. Comprende il minerale, l'agente riducente, il combustibile e i fondenti. • St. - Nella Bibbia si parla dei regali l. di Assuero, d'oro e d'argento, sopra un lastrico di porfido e di marmo bianco, di mischio e di granito (libro di Ester, 1, 6). Altrove se ne descrivono di bronzo, incrostati di pietre preziose e si parla di reggicapi d'oro. Dal canto loro i faraoni dell'antico Egitto meritano di essere citati per via del primo l. pieghevole che la storia ricordi: quello rinvenuto nella tomba di Tutankhamon e oggi conservato al British Museum di Londra. Non sono invece giunti sino a noi i cuscini per cui andavano famosi i persiani, che avevano un concetto meno architettonico - o scultoreo - del l. e preferivano invece alcove fresche di stuoie o morbide di folti tappeti. Esempio forse riprovevole di mollezza orientale, ma unico del resto in tutta l'antichità. Nella civilissima Grecia - e non solo a Sparta - ritroviamo infatti il l. di materiali vari o di pietra, come il corallo o il quarzo, ma pur sempre pietra. Alla Klinè greca, che serviva da giaciglio e da divano, assomiglia il triclinium romano, il l. conviviale così chiamato perché ne venivano disposti tre per mensa, su tre lati di essa e lasciando libero il quarto per il servizio. Tre per ogni l. erano anche i convitati: i più ragguardevoli sul lectus summus insieme col padrone di casa, gli altri in ordine d'importanza su quello medius e su quello imus. I l. per dormire si trovavano invece nel cosiddetto cubiculum ed erano a una piazza (Lectulus) o a due (lectus genialis), con un'ossatura in muratura o di legno rivestita da una decorazione più o meno ricca. Particolarmente fastosi erano i l. nelle case patrizie dell'antica Roma ornati con avorio, bronzo, argento e oro in grande profusione. I legni più usati erano la quercia, l'acero e il cipresso, i più ricercati quelli esotici, a venature di colori cangianti come le penne del pavone, donde il nome di lectus pavoninus. Tappeti, cuscini e stoffe preziose completavano l'arredamento. Nel Medioevo il l. diventa definitivamente di legno sollevato dal pavimento mediante predelle che più tardi assumeranno la forma di cassoni, utilizzati per contenere oggetti e masserizie o come sedili durante il giorno. La fattura è molto sobria, quasi povera, modesta di linee e priva di elementi ornamentali, per le classi inferiori poi il l. è un semplice giaciglio di paglia disteso per terra. È soltanto verso il XIII sec. che riprende il gusto della decorazione e si hanno l. in legno tornito, drappeggiati da cortinaggi, resi più confortevoli da coperte e guanciali, come documentano molti affreschi di Giotto e le miniature dei "libri d'ore". Sui "coltroni" e i "pelliccioni" dei l. trecenteschi dà invece diffuse notizie Boccaccio nel suo Decamerone. Nel Quattrocento, insieme al pregio decorativo del mobile si perfeziona anche la sua funzionalità, con l'azione di una rete di funi al posto dei tavolacci impiegati fino a quel tempo per reggere il pagliericcio o il materasso. I cassoni a completamento del l. sono ormai in uso anche nelle classi più povere, mentre non mancano esempi di ricchi mercanti che vi fanno inserire addirittura la cassaforte. Il Cinquecento inventa le spalliere, a capo e a piedi del l.: la prima più alta e più ricca, arieggiante quella dei troni, la seconda di più modeste proporzioni ma nello stesso stile. Predelle e cassoni invece scompaiono, trasformandosi in mobili indipendenti da cui hanno origine cassapanche e canterani. Nel Seicento lo sfarzo, se non la comodità, dei l. è straordinario: preziosi intarsi di avorio, tartaruga, pietre dure, dorature e capricciose torniture (a volute, a cartocci, a motivi frastagliati, ecc.). Erano ovviamente assai costosi, tanto che si diffuse l'usanza di trasmetterli in eredità con espressi codicilli testamentari a congiunti o agli amici più cari (come fece Shakespeare, lasciando il suo alla moglie). Nel Settecento una notevole innovazione è costituita dai primi l. in ferro, più areati e igienici, che successivamente la rivoluzione industriale del XIX sec. renderà ancor più diffusi.