Critico, filosofo e drammaturgo tedesco. Discendente da una famiglia di pastori
protestanti, studiò prima teologia e poi filologia, medicina e scienze
naturali all'università di Lipsia, dove ebbe i primi contatti col teatro
e dove Carolina Neuber mise in scena, nel 1748, la sua prima commedia,
Il
giovane dotto. Seguirono
Il libero pensatore e
Gli ebrei. Fin
dal 1748
L. si era trasferito a Berlino, con la speranza di attrarre su
di sé l'attenzione e possibilmente l'appoggio di Federico il Grande; ma
tale meta fallì. Decise di rinunciare alla carriera accademica per
dedicarsi unicamente all'attività di scrittore e giornalista; il che gli
permise di iniziare quell'opera sistematica di chiarificazione del pensiero, del
sentimento e dello stile che costituisce il suo merito principale. Tornato nel
1755 a Lipsia e dedicatosi soprattutto ai problemi del teatro, con la
Sara
Sampson (1755) diede il primo patetico dramma borghese in prosa sul modello
inglese di Lillo; mentre la tragedia in un atto, anche in prosa, il
Philotas (1759), di ispirazione sofoclea e sollevata sul piano morale
dalla volontà eroica, testimonia l'ansiosa ricerca e la rapida anche se
contraddittoria evoluzione dello spirito di
L. Le
Lettere sulla
letteratura contemporanea, pubblicate dal 1759 al 1765 da Nicolai e con la
collaborazione di Abbt, Sulzer, ecc., rappresentano un'audace, innovatrice
critica ai gusti e alle teorie letterarie del tempo. Nel 1766
L.
pubblicò la prima parte di un'opera teoricamente errata ma di grande
importanza culturale: il
Laocoonte, dove, in parte consentendo con
Winckelmann e in parte dissentendo, tenta, opponendosi al tradizionale concetto
dell'essenziale affinità di poesia e pittura, ripreso dai poeti svizzeri,
una distinzione tra l'arte figurativa e quella poetica. L'anno seguente si
trasferì ad Amburgo, chiamatovi dal nuovo Teatro Nazionale, dapprima in
qualità di consulente e poi di critico. Le recensioni delle varie opere
rappresentate compongono la
Drammaturgia amburghese. Nel 1767 apparve la
Minna di Barnhelm, che, nell'attualità del tema e nella
verità e complessità dei caratteri realizza la vera commedia
borghese. L'
Emilia Galotti (1772) è il lavoro tecnicamente
migliore di
L., modello alla nuova tragedia tedesca. Gli ultimi anni
della vita di
L. segnarono una ripresa di attività erudita, che
coincise con la sua nomina a bibliotecario del duca di Brunswick a
Wolfenbüttel. È di questo tempo la polemica teologica col pastore
Melchior Goeze, provocata dai
Frammenti di un anonimo 1774 e 1777, e
continuata con l'
Anti Goeze in nome di un cristianesimo razionale e
tollerante. Nel 1779 pubblicò
Nathan il saggio, vero poema
drammatico in pentapodi e giambiche, che sarà il capolavoro del suo
teatro (Kamenz, Sassonia 1729 - Brunswick 1781).