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Lesseps, Ferdinand Marie visconte di.

Diplomatico francese. Dopo gli studi compiuti a Parigi intraprese la carriera diplomatica nelle ambasciate di Lisbona, Tunisi, Il Cairo ed infine Barcellona. Nel 1848 fu ministro a Madrid. L'anno seguente fu mandato in missione presso il generale Oudinot, sbarcato a Civitavecchia per tentare una mediazione fra il governo e il Triumvirato, dopo la sconfitta francese del 30 aprile. Adoperatosi per giungere ad un compromesso che garantisse la Repubblica Romana da ogni tentativo di invasione straniera, si vide disconoscere il suo operato dal governo francese che si era servito di lui solo per guadagnare tempo. Richiamato in Francia e deferito al Consiglio di Stato, abbandonò la carriera diplomatica. Nel 1854. recatosi in Egitto, ideò con il viceré Mohammed Said Pascià il taglio dell'istmo di Suez, avvalendosi di un progetto dell'italiano Luigi Negrelli, morto prima di riuscire a completarlo. Dopo essere riuscito a superare numerose difficoltà a causa del Palmestron che, in rappresentanza del governo inglese, voleva impedire la costruzione del canale, e trovata la somma necessaria per finanziare l'impresa, nel 1859 iniziò i lavori che proseguirono nonostante le polemiche e le opposizioni. Nel 1869 il lavoro poteva dirsi compiuto e il 20 novembre vi fu l'inaugurazione. Successivamente si dedicò anche al progetto per il taglio dell'istmo di Panama, ma nel 1889, essendo fallita la Società del Canale da lui fondata per realizzare l'impresa, fu condannato con il figlio Charles a cinque anni di reclusione. La Corte di Cassazione annullò poi la sentenza (Versailles 1805 - La Chênaie, Indre 1894).