Poeta, narratore e drammaturgo russo. Figlio di un militare di carriera, i cui
antenati erano giunti in Russia dalla Scozia, orfano di madre,
L.
trascorse la sua infanzia con la ricca nonna materna che lo avviò agli
studi letterari. Iscrittosi all'università di Mosca, passò ben
presto alla scuola militare di Pietroburgo diventando ufficiale di cavalleria.
Il soggiorno pietroburghese fu interrotto da due confini nel Caucaso, teatro di
tremendi scontri con i Circassi: il primo esilio (1837) se lo procurò con
una poesia scritta per la tragica morte di Puskin, avvenuta in duello. Nel
componimento,
La morte del poeta,
L. si scagliava contro
l'aristocrazia russa che aveva messo al bando il poeta Puskin. Il secondo
confino (1840) fu a seguito di un duello con il figlio dell'ambasciatore di
Francia Barante. Proprio di duello
L. morì alla stazione termale
di Pjatigorsk, dove fu ucciso da un suo antico compagno d'armi, Martynov.
L'opera di
L., che risentì inizialmente dell'influenza di Byron e
di Puskin, seppe ben presto svincolarsi dai modelli, trovando una propria
dimensione autonoma, ispirata a una visione tragica e ribelle della vita,
ancorata a un lucido realismo. Inoltre
L. seppe rielaborare
brillantemente la tradizione popolare russa e gli antichi canti storici
tramandati dalla cultura contadina. Tra le opere ricordiamo:
L'angelo
(1831), considerato il capolavoro della lirica romantica russa; la tragedia
d'ispirazione romantica
Un ballo in maschera (1835); i poemi epico-lirici
Il demone (1829-1841) e
Il novizio (1839); i romanzi
Il canto
dello zar Ivan Vasil'evic, del giovane arciere e del coraggioso mercante
Kalasnikov (1837) e
Un eroe del nostro tempo (1840) che comprende
cinque racconti d'avventura (Mosca 1814 - Pjatigorsk, Caucaso 1841).