Letterato italiano. Scrittore reazionario, fu messo in cattiva luce presso i
posteri dal suo conflitto ideale con il figlio Giacomo. Nel 1803 pubblicò
a Recanati un volume di versi e tragedie. Molto attaccato al suo paese, ne
illustrò la storia in opere erudite (
Notizie della zecca recanatese;
Serie dei Vescovi di Recanati; Annali di Recanati con le leggi e i costumi
antichi recanatesi, e inoltre
Memorie di Loreto). Condensò la
sua dottrina reazionaria nei
Dialoghetti delle materie correnti nell'anno
1831, che ebbero molta fortuna, e nel giornale "La Voce della Ragione",
opposto all'"Antologia" del Vieusseux. I suoi atteggiamenti polemici troppo
indipendenti non riuscirono graditi alla Curia, che sospese il giornale. Altra
operetta politica furono le
Prediche al Partito liberale recitate da don
Musoduro. Uscì postuma la sua
Autobiografia. Interessanti, per
la conoscenza dei suoi rapporti con il figlio, le sue
Lettere (Recanati
1776-1847).