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Leone X, papa.

Al secolo Giovanni de' Medici. Eletto papa nel 1513 come fautore di pace dopo il bellicoso pontificato di Giulio II, mirò ad evitare in Italia il predominio francese e spagnolo, con una politica tortuosa, ma insieme incerta, troppo preoccupata di assicurare gli interessi della sua casa. Per la sua ambizione politica si schierò ora a fianco della Francia, ora della Spagna, non riuscendo però a impedire il trattato di Cambrai (1517) che decideva le sorti d'Italia. Nel nuovo conflitto tra Francesco I e Carlo d'Asburgo per la successione imperiale, tentò di negoziare compensi dall'uno e dall'altro; alla fine piegò verso Carlo, che si profilava sicuro vincitore nella contesa. Grande mecenate, favorì, tra i tanti, Raffaello, il Castiglione, il Bembo, il Sannazzaro, il Guicciardini, Erasmo. Protesse la stamperia del Manuzio. A Roma riformò (1513) l'università, raccolse codici e libri, capolavori dell'antichità classica, volendo fare di Roma il centro culturale della cristianità. Concluse (1517) il Concilio Lateranense aperto da Giulio II; pose termine allo scisma gallicano, accordando però a Francesco I facoltà di nomina di vescovi e di risoluzione di cause anche ecclesiastiche (Firenze 1475 - Roma 1521).