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Leoncavallo, Ruggero.

Musicista italiano. Diplomatosi in composizione al conservatorio di Napoli, compì anche studi umanistici laureandosi in Lettere all'università di Bologna, dove ebbe come maestro G. Carducci. Dopo sfortunati tentativi di far rappresentare la sua prima opera, Chatterton, che apparirà sulle scene solo nel 1896, si recò in Egitto dove iniziò la carriera di pianista. Allo scoppio della guerra con gli Inglesi riuscì a salvarsi fortunosamente travestendosi con un costume arabo. Al suo ritorno in Europa soggiornò a Parigi dove visse suonando nei Cafés-Chantans e scrivendo alcune canzonette che ebbero un certo successo. Incoraggiato da Massenet, si presentò alla casa Ricordi di Milano dove fu presentato dal baritono Maurel. Qui gli fu commissionata un'opera, I Medici, che però non fu rappresentata. In Svizzera scrisse Pagliacci sulle orme della Cavalleria Rusticana di Mascagni che stava riscuotendo un grande successo. L'opera fu rappresentata nel 1892 al teatro Dal Verme di Milano diretta dal maestro Toscanini. Nonostante la critica esprimesse giudizi negativi, considerandola retorica e priva di gusto, il pubblico l'accolse molto favorevolmente. Minor fortuna ebbe invece l'opera successiva, La Bohème, insuccesso forse dovuto alla quasi contemporaneità con quella di Puccini. Altre opere posteriori non riuscirono a ripetere il successo dei Pagliacci. Ricordiamo Il Rolando (1904), scritta per l'imperatore Guglielmo II; Maià (1910); Zingari (1912); La candidata (1915); Mameli (1916). Anche le relative affermazioni di Zazà (1900) e di Edipo Re (postuma, 1920) furono attribuite più al prestigio di interpreti come Emma Carelli e Titta Ruffo, che alle opere in se stesse. Dotato di una notevole cultura letteraria, scrisse personalmente i libretti di quasi tutte le sue opere, versi per romanze, anche altrui, e la sua Mattinata fu incisa da Caruso. Un suo libretto per la Manon Lescaut gli fu però rifiutato da Puccini. Tra le sue composizioni citiamo ancora alcune operette come La reginetta delle rose (1912); Malbruk; Prestami tua moglie; e un balletto dal titolo La vita di una marionetta (Napoli 1857 - Montecatini 1919).