Pittore francese. Studiò con Vouet e si giovò dei consigli di
Poussin. Non essendo mai venuto in Italia, pare abbia studiato i migliori
pittori italiani, e soprattutto Raffaello. Certo, dai modi carracceschi e
caravaggeschi della sua prima maniera, è palese in lui un successivo
trapasso ai modi dell'Urbinate. Anzi, per la sua originalità, per la sua
sensibilità, per una certa malinconia delle sue composizioni e per la
casta e commovente semplicità della sua pittura, si meritò la
qualifica di "Raffaello francese". Tra le sue opere migliori, quasi tutte
conservate in musei francesi, citiamo:
L'Annunciazione, San Gervasio e San
Protaso, Diana e Atteone, Diana e Calisto, Il martirio di San Lorenzo, La messa
di San Martino (Parigi 1617-1655).