Filosofo francese. Giunto alla filosofia della matematica, seguì un
orientamento bergsoniano e nel 1921 occupò la cattedra di Filosofia al
Collège de France, succedendo a H.-L. Bergson. Nel 1945 fu nominato
membro dell'Accademia francese. La sua preparazione matematica influì
notevolmente sulla sistematicità del suo pensiero. Rappresentante di
quella corrente spiritualistica nota come "filosofia dell'azione",
contribuì a orientare il bergsonismo verso la critica della scienza e
verso il modernismo. Affermò che la scienza non ha altro fine che quello
pratico, attivo, e che l'esperienza immanente che avviene nella società,
attraverso la mediazione della Chiesa, ci offre la possibilità di
conoscere Dio. Opere principali:
Scienza positiva e filosofia della
libertà (1900);
Il problema di Dio (1907);
Le origini umane
e l'evoluzione dell'intelligenza (1928);
Il pensiero intuitivo (2
voll. 1929-30);
L'esigenza idealista e l'esigenza morale (2 voll.
1956-58) (Parigi 1870-1954).