Casa editrice italiana. Fondata a Firenze da Felice Le Monnier (1806-1884),
trasferitosi da Parigi a Firenze, ove rilevò la stamperia Borghi (1832).
Con l'
Arnaldo da Brescia di G.B. Niccolini, stampato a Marsiglia e fatto
penetrare clandestinamente in Italia, l'editore riscosse un largo successo. Il
libro fece parte di una fortunata collana della
Biblioteca nazionale, cui
appartennero opere di Giordani, Guerrazzi, Leopardi e altri moderni. L'edizione
di tali scritti servì a giustificare, su un piano culturale e letterario,
il movimento politico per l'unità d'Italia. Ceduta nel 1865, la casa
editrice riprese quota nel primo dopoguerra per merito di Armando Paoletti e
Isidoro del Lungo, il quale intraprese la pubblicazione della
Biblioteca
italiana, poi diretta da Michele Barbi. La collana
Studi e documenti di
storia del Risorgimento ebbe inizio nel 1928. Seguirono la rivista "Pegaso",
la collana
Biblioteca di letteratura e arte e la
Bibliotechina del
Saggiatore, la cui pubblicazione fu ripresa da G. Pasquali nel 1934. Risale
al 1945 la pubblicazione della rivista "Il Ponte", a lungo diretta da Piero
Calamandrei. Nel secondo dopoguerra la casa editrice fiorentina si
specializzò nella produzione di opere scolastiche, riviste culturali e
didattiche. Dopo la scomparsa di Armando Paoletti gli succedettero i figli
Vieri, Aldo e Arrigo ed i nipoti, che diedero vita ad importanti iniziative
editoriali tra cui le collane:
Storia parallela,
Profili
letterari,
Saggi di introduzione a.... Negli anni Ottanta la
L. ha stretto accordi di collaborazione con la Max Hueber Verlag di
Monaco.