Atto del lavare, del lavarsi. • Lit. -
L. dei piedi: rito che si
compie la sera del Giovedì santo, nella Messa, in
coena Domini
dopo il canto del Vangelo. In ricordo di quel che fece Gesù nell'ultima
cena con gli apostoli, il celebrante si inginocchia davanti a dodici poveri,
lava loro i piedi e li bacia, mentre tutta l'assemblea esegue canti che
inneggiano alla carità fraterna. • Med. - Pratica terapeutica di
irrigazione e lavaggio di cavità, mediante acqua sterile o soluzioni
medicate, per la detersione di prodotti patologici, l'asportazione di corpi
estranei, la neutralizzazione e la rimozione di veleni introdotti dall'esterno,
il decongestionamento e la disinfezione locale. ║
L. del condotto
uditivo esterno: serve per estrarre corpi estranei o cerume, mediante uno
spruzzo di acqua tiepida entro l'orecchio. ║
L. delle fosse nasali:
si pratica con irrigatori o con cannule di vetro per rimuovere catarro tenace e
croste e per iniettare soluzioni disinfettanti e decongestionanti. ║
L.
gastrica: si esegue per mezzo di tubi di gomma (sonde gastriche), come
pratica di pronto soccorso in caso di avvelenamento, con liquidi che, oltre a
rimuovere il veleno ingerito, ne neutralizzano l'azione, e come sistema curativo
nei casi di gastrectasia per stenosi pilorica neoplastica o cicatriziale.
║
L. oculare: ha scopo decongestionante e disinfettante in caso di
infiammazioni congiuntivali. ║
L. pleurica (o
lavaggio della
pleura): si pratica nei casi di empiema e serve a lavare il cavo pleurico
con liquidi disinfettanti, dopo l'estrazione del pus. ║
L.
vaginale: si pratica con cannule di vetro o di materiale plastico per
disinfettare e detergere la mucosa vaginale infiammata. ║
L.
vescicale: si esegue mediante cateterismo in caso di cistiti.