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Lassalle, Ferdinand.

Agitatore politico e filosofo tedesco. Uno dei fondatori del socialismo. Studiò a Breslavia e a Berlino; soggiornò a Parigi, dove conobbe il movimento sansimoniano e Proudhon, e subì l'influsso delle idee di Marx. Gli anni che vanno dal 1854 alla sua morte sono i più fecondi e maturi, così per la produzione letteraria e scientifica come e più per la posizione che egli assunse nel campo del movimento rivoluzionario, come teorico e come organizzatore. Sono soprattutto gli anni in cui egli toglie l'iniziativa della guida del movimento operaio a Marx e Engels. In politica interna prussiana è risoluto avversario di Bismarck; egli sostiene che agli operai spetti il diritto di organizzarsi per proprio conto. Nel 1863 fondò il primo Partito socialista (Associazione generale degli operai tedeschi). La sua propaganda (in cui rientra la celebre conferenza tenuta a Berlino nel 1862 sul programma operaio) è considerata sovversiva, e viene condannato a un anno di prigione, ma ciò accresce la sua popolarità; tanto che lo stesso Bismarck si mette in contatto con lui. Gli si deve l'enunciazione della importante legge bronzea di salari, che vuole ridotti al limite di sussistenza i compensi della mano d'opera da parte del datore di lavoro capitalista. Le idee essenziali della sua propaganda sono diventate principi fondamentali del Partito socialdemocratico tedesco, e poi degli altri partiti socialisti e si può dire di tutti i movimenti di massa (Breslavia 1825 - Ginevra 1864).