Scrittore e critico d'arte italiano. Entrato nella Compagnia di Gesù nel
1749, nel 1775 divenne aiuto d'antiquario nella Galleria di Firenze, lavorando
alla compilazione di cataloghi. Il ricco materiale raccolto permise nel 1789 la
stampa della prima importante opera di
L., il
Saggio di lingua etrusca
e di altre antiche d'Italia, cui seguì, pochi anni più tardi
(1792), la
Storia pittorica dell'Italia inferiore. L'accoglienza
favorevole all'opera indusse
L. a estendere i suoi studi a tutta
l'attività artistica italiana. Nel 1795 e '96 apparve così il
frutto dei suoi lunghi studi, la
Storia pittorica d'Italia. Gli eventi
napoleonici turbarono la sua tranquillità di studioso, costringendolo a
lasciare Firenze. Nel 1801, ormai tranquillizzatasi, con la creazione del Regno
di Etruria, la situazione politica in Toscana,
L., che nel frattempo
aveva dato alle stampe un altro importante studio, la
Dissertazione sopra una
urnetta toscanica e difesa del Saggio di lingua etrusca, tornò a
Firenze. Negli ultimi anni furono pubblicate le epigrafie, le poesie
commemorative, le traduzioni giovanili e infine un altro importante saggio, le
tre dissertazioni
Dei vasi antichi dipinti volgarmente chiamati etruschi
(Monte di Olmo, Macerata 1732 - Firenze 1810).