Scrittore italiano. Iniziò la sua attività di scrittore nel clima
letterario della prosa d'arte e del frammento, nel primo dopoguerra, con le
Poesie di gioventù (1925). Seguirono una
Favola ariostesca
in tre atti,
Fiordispina e un atto unico,
Corpus Domini.
Successivamente diresse a Roma, con il conterraneo Aurelio Navarria, un
Lunario siciliano, di cui uscirono pochi numeri, e dove il
L.
pubblicò proverbi e favole popolari. La stessa materia, elaborata con
intento d'arte, egli trasferì nel volumetto
Mimi e altre cose
(postumo, 1946) (Valguarnera, Enna 1897-1933).