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Lantanio.

(dal greco lanthánein: essere nascosto). Chim. - Elemento chimico di numero atomico 57, peso atomico 138,91 e simbolo La. Fu scoperto nel 1839 da C.G. Mosander, che lo isolò dal cerio, col quale ha molta affinità ed è sempre mescolato nei minerali. Nella tavola periodica degli elementi si colloca nel III gruppo A, sottogruppo B, ed è considerato il capostipite della serie dei lantanidi. Benché sia considerato un elemento raro, è più abbondante di altri elementi più comuni, quali argento, cadmio, arsenico, bismuto, mercurio, ecc.; costituisce infatti lo 0,0017% della crosta terrestre (più o meno come il piombo); anche nell'universo non è molto raro: si stima che ne esistano 2 atomi ogni milione di atomi di silicio. Presenta in natura due isotopi: l'isotopo 139 La (abbondanza relativa 99,911%) stabile e l'isotopo 138 La (abbondanza relativa 0,089%) che è debolmente radioattivo in quanto decade con radiazioni beta meno e gamma con un periodo di semitrasformazione di circa 1,1 · 1011 anni. Non esistono in natura minerali specifici del l.; esso si trova mescolato con altre terre rare nei minerali propri di quest'ultime, come la monazite e la allanite. Per la sua preparazione viene dapprima isolato per precipitazione e trasformato in cloruro; allo stato metallico si ottiene per elettrolisi in sali fusi, utilizzando una miscela del suo cloruro, cloruro di potassio e fluoruro di calcio. Si presenta come un metallo bianco argenteo, tenero, avente peso specifico 17. Fonde a 920 °C e bolle a 3.469 °C. La sua normale struttura cristallina è esagonale, ma può anche esistere cubico a facce centrate o cubico a corpo centrato; alle bassissime temperature (5 °K o meno) tutte queste forme presentano il fenomeno della superconduttività. All'aria si ossida rapidamente, come il calcio, trasformandosi in una polvere bianca che in presenza di umidità è essenzialmente il suo idrossido La(OH)3. I suoi sali sono tutti incolori; in essi è sempre presente con la valenza 3 +; lo ione La +++ è diamagnetico. Il suo nitrato La(NO3)3 è utilizzato nella raffinazione dei prodotti di pile nucleari per la coprecipitazione del plutonio. Il suo ossido, La2O3, e altri suoi sali si usano nella fabbricazione di ottiche speciali in quanto il l. impartisce al vetro un elevatissimo indice di rifrazione. Inoltre si usa in miscela con altre terre rare in diversi campi.