Generale e uomo politico spagnolo. Appartenente a una famiglia della
nobiltà borgognona, fu amico devoto dell'imperatore Carlo V, al quale era
legato sin dall'infanzia, essendo stato educato insieme con lui a Bruxelles.
Dopo l'ascesa di Carlo sul trono di Spagna, fu da lui chiamato (1515) a far
parte del Consiglio della Corona e nel 1522 divenne vicerè di Napoli.
Durante i due anni in cui rimase a Napoli non tentò neppure di
comprendere le condizioni e le esigenze del Paese, ne affrontò i
complessi problemi della corruzione dei funzionari, della tirannide dei baroni e
del flagello del brigantaggio, protetto dai grandi feudatari. Scoppiata la
guerra tra Francia e Spagna, ebbe una parte di primissimo piano nelle operazioni
militari in Lombardia (1524-25). Assediato a Pavia, riuscì a resistere
sino all'arrivo dei rinforzi, dando un contributo decisivo alla vittoria degli
Spagnoli che catturarono Francesco I. Contro il parere degli altri generali,
egli decise che il re di Francia fosse condotto prigioniero a Madrid.
Successivamente (1526) combatté contro papa Clemente VII e fu battuto
dalle truppe pontificie a Frosinone, ma riprese poi il sopravvento e nel 1527
firmò una tregua. Essa non fu però rispettata dal connestabile di
Borbone che proseguì la marcia verso Roma ed egli non poté evitare
il saccheggio della città da parte dei lanzichenecchi. Morì di
peste mentre era in marcia verso Napoli (Valenciennes 1488 - Gaeta 1527).