Scrittore italiano. Bizzarro e paradossale, portò nel campo umanistico la
parodia e lo scetticismo. Particolarmente notevoli le novelle in volgare: le
Forcianae quaestiones (1535);
Cicero relegatus e
Cicero
revocatus (1534);
Confutazione dei Paradossi;
La sferza degli
scrittori (1550). Tradusse
l'Utopia di T. Moro (1548) (Milano 1512
circa - 1553 circa).