Musicista italiano. Fu, con Ghirardello, Laurentio e Donato, uno dei maggiori
rappresentanti dell'
ars nova. Figlio di un noto pittore di nome Jacopo
(forse Jacopo da Casentino) ebbe la possibilità di dedicarsi agli studi
umanistici e alla musica.
L., oltre all'organo, sapeva suonare molti
altri strumenti; si dice che egli abbia anche inventato il
Serena
serenarum, uno strumento musicale che ebbe una certa voga a quei tempi. Era
anche un ottimo compositore di versi, tanto che ebbe una lunga corrispondenza in
poesia con Franco Sacchetti. Ma più che come poeta egli si meritò
la fama grazie alle sue composizioni musicali. La sua prima attività di
compositore fu rivolta ai madrigali, nei quali appare l'influenza di Giovanni da
Cascia ma, non appena l'
ars nova prese piede in Firenze,
L. si
dedicò alla composizione di ballate che presero forse l'avvio dalla forma
musicale francese in auge a quel tempo, il
lai. Pur essendo sensibilmente
più moderno dei suoi contemporanei francesi nell'impiego dell'armonia,
L. non abusò mai di artifici contrappuntistici ma si mantenne
fedele a un discorso di estrema chiarezza melodica (Fiesole 1325 - Firenze
1397).