Mil. - Dispositivo per il lancio dei siluri, che possono essere
sopracquei e
subacquei. I
l. sopracquei più
elementari sono quelli tuttora in uso su qualche motosilurante e costituiti da
una doppia tenaglia che viene mollata all'atto del lancio; i
l.
più comuni sono invece costituiti da un tubo provvisto di robusta
cucchiaia per la guida e la protezione del siluro nei lanci in moto, fino a che
la coda sia perfettamente libera. Il
l. di superficie è
generalmente riunito negli impianti a bordo delle torpediniere e degli
incrociatori leggeri, in numero di quattro o più ed è
brandeggiabile; il siluro viene introdotto dalla culatta che è chiusa
successivamente con un otturatore elementare analogo a quello dei cannoni e
rimane sospeso al
l. per mezzo di un bottone di sospensione che scorre
entro una scanalatura a T solcante la generatrice superiore del
l.; il
siluro viene in seguito spinto fuori per mezzo di aria compressa o di una
piccola carica di lancio. I
l. di superficie sono corredati di strumenti
ottici di puntamento analoghi a quelli dei cannoni, per quanto sia stata creata
nelle maggiori unità da guerra una centrale di lancio asservita
all'inclinometro, che elabora i dati di punteria dei
l. I
l.
subacquei, adoperati nei sommergibili e nelle navi da guerra più
grandi, come le corazzate e gli incrociatori pesanti, oltre all'otturatore o
fondo mobile hanno una saracinesca o cappello verso l'esterno, per isolarli
dall'acqua del mare durante le operazioni di caricamento del siluro dall'interno
dello scafo, che provocherebbero altrimenti l'allagamento della nave. Nei
l. subacquei, per effettuare il lancio, si provvede prima ad allagare
l'interno del
l. portandovi l'acqua di mare per mezzo di un tubo munito
di rubinetto e, allorché la pressione interna è uguale
all'esterna, si apre il cappellotto esterno e si spinge fuori il siluro con aria
compressa.