Fibra tessile naturale ottenuta dal vello degli ovini e caprini e dal pelo di
alcuni camelidi. ║
L. di tosa o
tosata: la
l. tolta
dall'animale vivo; ha maggior resistenza e maggiore elasticità di quella
detta
morta, che è ottenuta dall'animale morto per malattia. La
l. degli animali da macello è classificata anch'essa come
l. da tosatura, benché abbia un valore inferiore a quello di
animali vivi e sani. ║
L. agnellina:
l. ricavata dalla prima
tosatura degli agnelli. ║
L. delle pelli:
l. ricavata dalla
tosatura degli animali morti o dalle pelli destinate alla concia; non ha grande
pregio. ║
L. di cellulosa (in tedesco
Zell-Woll): materiale
filabile ottenuto, in via chimico-tecnica, con procedimento analogo a quello che
si usa per la produzione del raion. ║
L. meccanica o
l.
rigenerata: fibra che si ricava disintegrando meccanicamente i cenci e i
ritagli di tessuti di
l. e di maglierie. La sua utilizzazione è
limitata alla fabbricazione di stoffe economiche, coperte e simili. ║
L. di pino o
l. di legno: fibra ottenuta dagli aghi del pino nero
e serve per mussole, maglierie, flanelle e imbottiture. La separazione delle
tenacissime fibre che formano gli aghi di pino dalle pellicole di sostanze
resinose che le mantengono agglomerate, viene fatta per mezzo di reagenti
chimici in soluzioni più o meno concentrate e portate all'ebollizione.
L'azione del calore, dell'umidità e degli agenti chimici, determina la
dissoluzione delle resine, e le successive lavature in acqua corrente sono
allora più che sufficienti a eliminare completamente tutte le sostanze
estranee. ║
L. di vetro: prodotto in filamenti ottenuto per azione
del vapore acqueo sul vetro fuso. È utilizzata come materiale isolante
termico e acustico e per la filtrazione di sostanze particolarmente corrosive.
║
L. di roccia: fibra filiforme di colore grigio ricavata con un
procedimento simile alla
l. di vetro, ma utilizzando come materia prima
rocce basaltiche di origine vulcanica.