Erudito italiano. Si affermò presto come letterato, con poesie originali
e traduzioni dal greco, nell'ambiente neoclassico emiliano. Fu poi a Roma,
accanto a E.Q. Visconti, e scrisse
Sculture della villa Borghese detta
Pinciana (1796). Con l'arrivo dei Francesi in Italia,
L. aderì
alle nuove idee, lasciò Roma e passò nella Cisalpina per
stabilirsi a Milano, dove ricoprì vari uffici e cariche. Fu incaricato
dell'edizione bodoniana del testo greco dell'
Iliade (1810), che
costituisce la sua maggiore opera di filologo e di erudito neoclassico. Scrisse
poi le
Osservazioni sopra alcune lezioni dell'Iliade d'Omero (1813). Il
suo giornale "Il poligrafo" fu noto soprattutto per i suoi attacchi al Foscolo.
Tradusse poeti greci:
Poesie di greci scrittori (1808) (Reggio Emilia
1759 - Milano 1813).