Patriota italiano. Figlio di Giacomo, studiò legge alla università
di Modena ma, coinvolto nei moti liberali del 1821, fu costretto a rifugiarsi in
Toscana. Nel 1831, allo scoppio della insurrezione a Modena, vi tornò e
si mise agli ordini del generale Zucchi seguendolo fino ad Ancona. Dopo il
fallimento della Rivoluzione andò esule a Corfù e quindi a
Marsiglia dove conobbe Giuseppe Mazzini. Ne divenne il segretario ed uno dei
più attivi agitatori della Giovine Italia. Allo scoppio del moti del 1848
tornò in Italia e fu nominato ministro della Guerra della Repubblica
Romana ma non poté accettare l'incarico per motivi di salute. Dopo la
caduta di Roma riparò prima in Toscana e poi a Bologna, ottenendo infine
per le sue malferme condizioni di salute di poter rientrare a Reggio. A lui si
deve la conservazione del
Protocollo della Giovine Italia (1840-48) che
costituisce una delle fonti più importanti per la storia del movimento
mazziniano (Reggio Emilia 1803-1851).