(dal francese antico
lai: canzone). Composizione poetico-musicale di
origine celtica che rappresenta una forma profana della sequenza religiosa. Si
sviluppò dal XII al XIV sec. ed ebbe carattere popolaresco; per quanto
riguarda la sua struttura musicale formata da ripetizione e contrasto, esso ci
ricorda la forma strumentale dell'
Estampida, di quella canzone a ballo,
cioè, composta a Rondò. Caratterizzato da una melodia molto
semplice, il
l. presenta una grande varietà ritmica e molti
contrasti nella sua struttura metrica. In riferimento a questa discordanza
dovuta alla sua ricchezza di contrasti il
l. fu anche chiamato
Descort. Il soggetto del testo, che si dilunga spesso in numerose strofe,
è quasi sempre una invocazione: alla Vergine o alla donna del cuore. Dai
giullari di Bretagna e d'Inghilterra, che cantavano con accompagnamento di
Crotta (una sorta di antica viola detta anche
Rotta da Hrwt) e di
flauti, il
l. venne adottato e sviluppato prima dai trovieri e,
successivamente, dai trovatori. Introdotto nella lirica francese da Maria di
Francia, il
l. sopravvisse in forma puramente lirica e musicale nei
componimenti provenzali, ancorché in quell'epoca imperversasse il romanzo
cortese. Anche i
Minnesinger e i
Meistersänger diedero un
grande impulso a questa composizione medioevale.