Caso di cronaca nera che nel 1840 appassionò la Francia e l'Europa,
facendo diventare famoso il nome della sua protagonista, Marie Lafarge. Nel 1839
Marie Capelle sposò l'industriale Lafarge, morto nel gennaio seguente in
circostanze sospette. La donna fu accusata di averlo avvelenato con l'arsenico
che alcuni esperti dichiararono di aver trovato nel suo corpo; altri sostennero
la sua innocenza. Marie, condannata al carcere a vita, rimase dieci anni in
prigione, dove scrisse le sue memorie. Liberata perché malata di petto,
morì (1853) dopo qualche tempo sempre proclamandosi innocente.