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Lacordaire, Jean-Baptiste-Henry.

Religioso francese. Nel corso degli studi religiosi si allontanò dalla fede e si recò a Parigi dove esercitò per qualche tempo il mestiere di avvocato. Successivamente si riavvicinò alla fede sotto l'influenza delle opere di Chateaubriand. Nel 1824 entrò nel seminario di Issy e venne poi ordinato sacerdote nel 1827. Nel 1830 fondò il giornale "L'Avenir" assieme a Montalembert e Lamennais con il quale si propose di portare avanti un discorso di riconciliazione tra cristianesimo e mondo moderno. Nel 1834, dopo essere stato riprovato da Roma per alcune sue prese di posizione, iniziò una serie di conferenze che rivelarono il suo talento di oratore. Nel 1839 entrò a far parte dell'ordine domenicano e riprese l'anno dopo il suo ciclo di conferenze a Notre-Dame guadagnandosi presto una larghissima popolarità. Dopo aver fondato una serie di conventi, diede vita al terzo ordine domenicano. Aprì il collegio di Oullins nel 1851 e quello di Soréze nel 1854. Nel 1861 venne eletto accademico di Francia. Tra le sue opere, oltre alla raccolta delle sue conferenze, ricordiamo: Considerazioni sul sistema filosofico di Lamennais (1834), Vita di San Domenico (1841), Discorso sulla vocazione della nazione francese (1841), Lettera a un giovane sulla vita cristiana (1857). Nel 1872 vennero pubblicate le sue opere complete riunite in nove volumi. L. è considerato, assieme a Lamennais, uno degli esponenti più significativi della corrente del cattolicesimo liberale con il quale venne aperta la strada a una visione più moderna della religiosità e della concezione cristiana del mondo (Recey-sur-Ource, Côte d'Or 1802 - Tarn 1861).