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Labriola, Antonio.

Filosofo e teorico del marxismo italiano. Formatosi a Napoli nell'ambito dell'Idealismo hegeliano rappresentato da F. De Sanctis, A. Vera e B. Spaventa, fu dal 1873 professore di Filosofia morale e di Pedagogia all'università di Roma. Si professò dapprima herbartiano e solo verso il 1890 si avvicinò al socialismo marxista, avviando una fitta corrispondenza con F. Engels e con altri teorici del marxismo, soprattutto tedeschi. Nella sua interpretazione del materialismo storico egli attua un riavvicinamento a Hegel. L., infatti, rifiutava un materialismo dialettico universale e vedeva nel metodo marxiano la possibilità del distacco della scienza storica da ogni metafisica. Nello stesso tempo egli andava sottolineando la necessità dell'unità di teoria e prassi, in contrapposizione al determinismo meccanicistico che limitava le forze propulsive della storia alla tecnica e all'economia. Nella sua qualità di filosofo del socialismo era convinto dell'impossibilità di un'azione politica in assenza di determinate condizioni-base, ossia di un adeguato grado di sviluppo economico-sociale, e non mancò di sottolineare l'immaturità e i vizi della condizione italiana, tanto da definire il socialismo italiano come "la manifestazione estrema della corruzione politica e intellettuale". Pertanto, data l'impossibilità di allacciare con studiosi italiani un dialogo marxista al suo livello di preparazione, si trovò in Italia a dover operare nell'isolamento, senza svolgere alcuna funzione politica nell'ambito del movimento operaio. Anche il riconoscimento dell'importanza della sua opera teorica, che lo pone tra i massimi interpreti del marxismo, avvenne solo dopo la sua morte, quando anche in Italia cominciarono a condursi studi più approfonditi sul marxismo. Tra le opere citiamo: La dottrina di Socrate (1871); Della libertà morale (1873); Morale e Religione (1873); Dell'insegnamento della storia (1876); Del socialismo (1889); In memoria del manifesto dei comunisti (1895); La concezione materialistica della storia: delucidazione preliminare (1896); Discorrendo di socialismo e di filosofia (1897); Da un secolo all'altro (pubb. postumo 1925); Lettere a Engels (1929) (Cassino 1843 - Roma 1904).