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Labieno, Tito.

Generale romano. Fu per lungo tempo al seguito di Cesare e fedele al partito popolare. Tribuno nel 63, accusò Rabisio che fu difeso da Cicerone. Propose il plebiscito che dava al popolo l'elezione dei pontefici. Luogotenente di Cesare in Gallia si dimostrò generale abile: batté Induziomaro nel 54, Camulogene nel 52, comandò l'armata romana durante l'assenza di Cesare. Scoppiata la guerra civile, lasciò Cesare e passò dalla parte del Senato, mostrandosi il più accanito avversario del suo antico generale. Sconfitto a Farsalo, fuggì a Durazzo, poi in Africa. Alla testa di un esercito sbarrò la strada a Cesare nella battaglia di Ruspina, ma subì la disfatta di Tapso. Rifugiatosi in Spagna con i figli di Pompeo, fu nuovamente, definitivamente sconfitto a Munda, dove fu ucciso. Cesare, al quale venne portata la sua testa, lo fece seppellire onoratamente (98-45 a.C.).