Uomo politico francese. Nel 1776, al momento dello scoppio della guerra
d'Indipendenza americana, organizzò un piccolo corpo di spedizione con il
quale si mise al servizio di Washington che gli affidò il comando di una
divisione. Nel corso della guerra si mise in luce per le sue brillanti
qualità di combattente. Nel 1779, tornato in Francia, ottenne un corpo di
spedizione dal Governo francese con il quale si recò in America nel 1780.
Terminata la guerra prese parte alle trattative conclusesi con la dichiarazione
d'indipendenza delle colonie americane. In seguito, tornato in patria, fu uno
dei maggiori oppositori della politica della Monarchia e venne per questo
congedato dall'esercito. Eletto agli Stati generali, divenne il capo dei 90
deputati nobili a orientamento riformista. Con il precipitare della situazione
tentò di porsi come figura in grado di conciliare il re, l'aristocrazia e
l'alta borghesia. Venne successivamente posto a capo della Guardia nazionale e
in questo ruolo esercitò una notevole influenza negli avvenimenti
successivi. Dopo la fuga del re a Varennes (1791)
L.F. si pose come
candidato per la dittatura contando sull'appoggio del club dei Foglianti.
Tuttavia, dopo l'eccidio del Campo di Marte e la scissione dei Foglianti, gli
venne tolto il comando della Guardia nazionale risultando poi successivamente
sconfitto alle elezioni per la carica di sindaco di Parigi. Si appoggiò
poi alla politica bellicista dei Girondini ottenendo che gli venisse affidato il
comando di un'armata al Nord. Tagliato fuori dalla lotta per il potere si
sforzò poi di prendere contatto con gli emigrati, che tuttavia non si
fidarono di lui. Dopo la caduta della Monarchia tentò di marciare con un
esercito contro Parigi. Sventato questo tentativo tentò di rifugiarsi in
Inghilterra ma venne catturato dagli Austriaci, che lo tennero prigioniero nel
castello di Ollumutz fino alla pace di Campoformio. Rientrò poi in
Francia dove si astenne dall'attività politica sino alla caduta di
Napoleone. Eletto deputato, si schierò con i liberali e rimase poi
all'opposizione svolgendo anche un ruolo dirigente nelle società segrete
europee. Nel 1830 favorì l'avvento della Monarchia costituzionale di
Luigi Filippo e nel 1831 fu uno degli ispiratori dei moti italiani (Saint-Roch,
Alvernia, 1757 - Parigi 1834).