Scrittore italiano. Nato sotto il Fascismo, trascorse gli anni della
giovinezza a Napoli. Si dedicò allo studio delle letterature francese
e inglese percependo l'esigenza di rinnovamento della cultura italiana
e traendo utili insegnamenti per la sua futura attività di romanziere.
In particolare apprese le tecniche letterarie del monologo interiore e
del flusso di coscienza. L'esordio nel mondo letterario avvenne con un
romanzo intitolato
Un giorno d'impazienza (1952) caratterizzato
da un'atmosfera cupa e pervaso da un senso di sconfitta. Nell'opera
Ferito a morte (1961), per la quale si aggiudicò il Premio Strega,
l'autore orientò lo sguardo sulla società borghese e aristocratica che
viveva l'illusione di un'eterna giovinezza e ripeteva nell'età matura
comportamenti e gesti ormai privi di senso. Lo scrittore rifletteva inoltre
sul tema della morte e indicava il suicidio come unica soluzione per
combattere l'assurdità del mondo. Nel romanzo successivo,
Amore e
psiche (1973),
L.C. descrisse e analizzò i gesti esteriori di
una coppia. Tra le opere successive ricordiamo:
L'armonia perduta
(1986);
La neve del Vesuvio (1988);
La letteratura e i salti
mortali (1990);
Sentimento della letteratura (1996), saggio
sul romanzo novecentesco;
Napolitan Graffiti (1999);
Lo stile
dell'anatra (2001), per cui vinse il Premio Crotone;
Cinquant'anni
di false partenze (2002); la raccolta antologica
Opere (2003);
Caro Goffredo. Dedicato a Goffredo Parise (2005);
L'astro
quotidiano (2005). Collaboratore di numerose riviste, tra cui
"Tempo presente", "Quaderni milanesi", "Il mondo",
L.C. scrisse
anche per il teatro. Nel 2001 ricevette il Premio Campiello alla carriera
(n. Napoli 1922).