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Košice.

Città (235.000 ab.) della Slovacchia, a 211 m s/m., sul fiume Hornád, capoluogo della provincia di Vychodoslovensky (Slovacchia Orientale). Principali industrie: porcellane, macchine, tessuti. Attivo commercio di cereali, vino, tabacco, legno (Carpazi). • Arte - La cattedrale (1382-1417) è il più bell'edificio gotico slovacco: superbi i portali, notevoli le opere d'arte nell'interno. Alla seconda metà del XIII sec. appartiene la cappella di San Michele, del XVII sec. sono la chiesa e il convento dei francescani, del XVIII sec. l'antico palazzo municipale; le chiese e i conventi dei premostratensi e dei francescani. Prima della seconda guerra mondiale, il Museo della Slovacchia orientale, fondato nel 1870, conteneva collezioni preistoriche, etnografiche, folcloristiche; pitture, sculture, armi, ceramiche. • St. - Ricordata la prima volta nel 1249, verso la fine del XIII sec. ebbe statuto di città. Dopo il 1361 monopolizzò il commercio polacco e russo verso l'Ungheria e nel XIV sec. acquistò importanza anche militare. Divenuta il baluardo del protestantesimo nell'Ungheria Superiore, K. vi diresse la lotta antiasburgica nel XVI e XVII sec. Nel 1848-49 fu occupata alternativamente dai rivoluzionari ungheresi, dagli Asburgo e dai Russi. Aggiudicata per il trattato di Trianon allo Stato cecoslovacco (1920), tornò a farne parte, dopo 7 anni (1938-45) di dominazione ungherese, al termine della seconda guerra mondiale. Dal 1993 fa parte della Slovacchia. ║ Carta di K.: in essa la nobiltà polacca concordò (1374) con Luigi d'Angiò, re d'Ungheria e di Polonia, che se egli fosse morto senza lasciare figli maschi, sul trono di Polonia sarebbe salita una figlia, sua madre o sua moglie secondo la sua designazione. Il re a sua volta concesse alla nobiltà la prima generale carta di diritti. ║ Programma di K.: fu firmato dai sei partiti cechi e slovacchi, riuniti in un Fronte nazionale, nel 1945: secondo il programma la Cecoslovacchia avrebbe dovuto essere uno Stato esclusivamente slavo la cui politica estera avrebbe dovuto fondarsi sull'alleanza con l'URSS e gli altri Stati slavi e su amichevoli relazioni con le potenze occidentali.