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Konya.

Città (509.000 ab.) della Turchia asiatica, a 1.027 m s/m., nell'altopiano dell'Anatolia sud-occidentale, capoluogo della provincia omonima (40.451 kmq; 1.791.000 ab.). Agricoltura e allevamento. Setifici e fabbriche di tappeti. • St. - È l'antica Iconio, nella regione della Licaonia, ricordata la prima volta al tempo della spedizione dei Diecimila; la località era però già abitata dagli Ittiti. Appartenne ai Persiani, poi ad Alessandro e ai Diadochi, finché fu compresa dai Romani nella provincia dell'Asia propria; in quest'ultimo periodo, il suo nome, Iconium, permise l'elaborazione del mito onomastico per cui sarebbe stata popolata dagli uomini di Deucalione. Ebbe importanza come centro del cristianesimo primitivo. Nel 215 fu sede di un concilio; sotto i Bizantini divenne metropoli della Licaonia; fu poi capitale del sultanato selgiuchide di Rum (XII-XIII sec.) e, dopo l'invasione mongolica, capitale della Caramania; dal XV sec. seguì le sorti dell'Impero ottomano. La località fu sovente teatro di battaglie. • Arte - K. è il più importante centro dell'arte medievale turca. Delle già imponenti fortificazioni del XIII sec. e del coevo palazzo costruito nella cittadella, rimangono pochi avanzi. Molto deteriorati sono gli edifici religiosi. Oltre alla moschea del Castello notevoli le moschee: Ince Minereli, Energhe Giami, Sirceli Medrese, Karatai, tutte del XIII sec. • Artig. - I tappeti di K. hanno ordito e trama di lana, superficie rasata, fondo generalmente rosso, con disegni azzurri e gialli di vasi, fiori e foglie stilizzati.