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Libro dei mutamenti). Antico testo cinese. La sua stesura iniziale
risale ai tempi dell'antichità mitica, ma venne sviluppato, completato e
fornito di sentenze per l'interpretazione, nelle epoche successive. Consultato
inizialmente come libro degli oracoli, divenne, nel corso dei secoli, un testo
di saggezza nel quale vi hanno attinto molta parte delle teorie filosofiche e
scientifiche della Cina. I due rami fondamentali della filosofia cinese, il
Taoismo e il Confucianesimo, trovano in essi i loro fondamenti comuni e tuttora
il libro è oggetto di studio e di consultazione nel mondo orientale. La
letteratura cinese identifica per autori del testo quattro santi: Fu Hi, il re
Uenn, il duca di Ciou e Kung Tsë; fino all'epoca dei Ciou la sua funzione
era esclusivamente oracolare, mentre Kung Tsë lo arricchì di
commenti e annotazioni promuovendone la diffusione. L'acquisto della fama lo
espose, però, a modifiche e rimaneggiamenti estranei alla sua natura:
all'epoca delle dinastie Tsinn e Hann cominciò ad affermarsi una
filosofia della natura di tipo formalistico che irrigidì la filosofia in
schemi numerici e del tutto astratti (in contrapposizione alla tendenza
naturalistica delle dottrine precedenti). Ciò permise l'applicazione al
testo di metodi interpretativi che lo avvolsero in un alone di mistero
ingiustificato e ne restrinsero il significato a una funzione
magico-oracolare.