Conferenza internazionale dei rappresentanti dei partiti socialisti, svoltasi
dal 24 al 30 aprile 1916 in prosecuzione della conferenza di Zimmerwald del
settembre 1915. Ad essa intervennero 43 delegati di dieci Paesi. Il Partito
Socialista Italiano era presente con Lazzari, Serrati, la Balabanoff, Morgari,
Modigliani, Prampolini, Musatti, Dugoni. Come già la Conferenza di
Zimmerwald, anche quella di Kienthal si concluse con una risoluzione di
compromesso, ma l'azione dei bolscevichi e la radicalizzazione delle posizioni
dei gruppi minoritari determinarono lo spostamento della frazione di sinistra
verso le tesi di Lenin della preparazione di una Terza Internazionale e della
trasformazione della guerra in lotta rivoluzionaria di classe. Infatti, la
maggioranza dei delegati socialisti presenti passarono alla sinistra chiedendo
una più decisa azione. Si affermò che una pace duratura si poteva
ottenere solo con la presa del potere politico e con l'abolizione del
capitalismo. Lenin, che aveva deciso di rompere definitivamente coi partiti
socialisti della Seconda Internazionale, assunse la direzione della Sinistra e
indirizzò un appello ai lavoratori invitandoli a deporre le armi e a
volgerle "contro il comune avversario: i governi capitalisti". Della delegazione
italiana, mentre la Balabanoff e Serrati si accostarono a Lenin, gli altri
delegati, a eccezione di Lazzari, manifestarono notevoli riserve.