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Kesselring, Albert.

Feldmaresciallo tedesco. Acquisì il grado (1940) nella Luftwaffe per la parte di primaria importanza svolta nei bombardamenti aerei sulla Polonia (1939) e sulla Francia (1940). In questo frangente si dimostrò specialista dello studio teorico e pratico delle tecniche di combattimento aereo. Dopo una breve parentesi sul fronte russo, venne inviato nel 1942 sulle litoranee della Sicilia col compito preciso di tenersi collegato al fronte africano di Rommel. L'Afrikakorps in quel momento stava operando in Libia. Dopo l'8 settembre, in qualità di comandante delle armate C, diresse il difficile ritiro delle truppe tedesche dal Sud verso il Nord dell'Italia. In un primo tempo si arroccò a Cassino tenendo ferma a lungo l'avanzata degli Alleati. Ma una volta liberata Roma dovette indietreggiare lentamente fino alla linea gotica. Sono di questo periodo le sue responsabilità per l'eccidio commesso alle Fosse Ardeatine. Nel 1945 prese il comando del fronte Ovest della Germania, prodigandosi ancora col suo indubbio acume bellico nel tentativo di salvare la situazione sempre più rovinosa delle forze naziste. Catturato e processato dagli Inglesi (Venezia 1947), la sentenza di condanna a morte gli venne prima commutata nel carcere a vita, poi ridotta a una pena di venti anni, risoltasi infine con cinque anni di reclusione effettiva. Nel 1952, tornato in libertà, tentò di giustificare le atrocità da lui commesse in Italia con un libro di ispirazione autobiografica (Markstadt, Baviera 1888 - Bad Nauhem, Francoforte 1960).