eXTReMe Tracker
Tweet

Kerenskij, Aleksandr.

Uomo politico russo. Socialdemocratico, alla IV Duma sedette tra i trudoviki (1906), gruppo parlamentare al quale appartenevano intellettuali populisti, socialisti popolari ed elementi contadini di tendenza rivoluzionaria. Venne eletto alla duma del 1912. Allo scoppio della rivoluzione del febbraio 1917 fu dapprima presidente del soviet di Pietrogrado, poi ministro della Giustizia e vice-presidente del Consiglio nel gabinetto L'vov. In questa veste propugnò la continuazione della guerra. In seguito alle dimissioni del principe L'vov diventò presidente del Consiglio con poteri straordinari; cercò, invano, di opporsi alla rivoluzione bolscevica del novembre; il suo tentativo di appoggiarsi alle truppe fedeli al governo terminò con la sconfitta di Gatcino. Riuscì a fuggire dalla Russia attraverso la protezione dell'ambasciata americana e si rifugiò negli Stati Uniti dove si fece portavoce di una violenta propaganda anticomunista tenendo alcune conferenze nei vari Stati dell'Unione. Anche in esilio fu comunque aspramente criticato dagli emigrati di destra che lo accusarono di cedimento alla rivoluzione d'ottobre. Tra le sue opere più note: Il preludio del bolscevismo (1919), La catastrofe (1927), La crocefissione della libertà (1934) (Simbirsk 1881 - New York 1970).