Letterato ungherese. Cresciuto nell'atmosfera dell'Illuminismo, aderì
giovanissimo alla massoneria e in un romanzo apparso nel 1789 criticò con
scetticismo ogni religione positiva. Ma, più che dalle idee filosofiche e
dai principi di democrazia, fu preso dalle tendenze culturali dell'Illuminismo e
si sentì chiamato a contribuire al risveglio della vita letteraria
ungherese. Nel 1788 diede vita alla una rivista letteraria "Magyar Museum"; nel
1790 pubblicò la prima versione ungherese dell'
Amleto di
Shakespeare e fece un altro tentativo nel campo giornalistico con il suo
Orpheus. Coinvolto in una cospirazione rivoluzionaria, nel 1794, fu
arrestato e dovette subire quasi sette anni di prigionia.
K. si prefisse
come fine supremo dei suoi sforzi il perfezionamento della lingua letteraria, e
si fece promotore di una riforma linguistica. Di fronte all'attività
svolta da
K. come riformatore della lingua, quasi scompare la sua opera
poetica aspirante anzitutto alla finezza e alla leggiadria della forma. Scrisse
le
Memorie della mia carriera e l'epistolario
Lettere di
Transilvania, pubblicato in 24 volumi, l'opera più significativa. Per
mezzo di questa corrispondenza mantenuta con tutti gli scrittori del Paese, egli
divenne l'organizzatore, il centro e infine il vero dittatore della vita
letteraria (E`rsemljén 1759 - Széphalom 1831).